CREF nasce con la duplice anima di Centro di Ricerca e di Museo Storico, con l’intento di conservare e diffondere la memoria di Enrico Fermi, oltre che favorire un’ampia diffusione e comunicazione della cultura scientifica.
Lo scorso martedì 12 marzo, in occasione della Settimana del Cervello, la Fondazione Santa Lucia IRCCS e il Centro Ricerche Enrico Fermi hanno organizzato un Open Day divulgativo, con l’obiettivo di stimolare nei ragazzi e nelle ragazze la curiosità nell’ambito delle neuroscienze.
Dopo un’introduzione sulla missione e sulle attività della Fondazione Santa Lucia, il Professor Caltagirone, Direttore Scientifico della Fondazione, ha elencato e sintetizzando efficacemente le tappe storiche rappresentanti l’inizio e gli sviluppi degli studi sul sistema nervoso.
Lo studio sistematico del sistema nervoso ha inizio solamente a metà Ottocento, quando il neurologo francese Paul Broca osservò che un paziente, in seguito a un ictus, dimostrava evidenti difficoltà nel parlare. Broca lo chiamò paziente tan, perché capace di esprimere solamente il suono tan. Durante l’autopsia, in seguito alla morte del paziente, lo studioso si accorse della presenza di una lesione nell’emisfero sinistro del cervello. Grazie a quella scoperta Broca fu così in grado di individuare il centro cerebrale che presiede alla capacità di parlare, facendo fare alle neuroscienze un decisivo salto di qualità.
Da allora iniziarono a svilupparsi numerosi studi, suddivisi in due principali filoni: lo studio della morfologia del cervello con le varie tipologie di lesioni e l’analisi delle relazioni tra le lesioni e le loro conseguenze sul comportamento umano. L’ostacolo principale rimaneva però l’impossibilità di studiare il cervello nella sua funzionalità, dovendosi limitare all’analisi della morfologia e delle lesioni solamente post-mortem tramite autopsia.
Con l’avvento della tecnologia e l’introduzione della risonanza magnetica, tra la fine degli anni Settanta e l’inizio degli Ottanta, si assiste però ad una vera e propria “rivoluzione copernicana”. La possibilità di sviluppare le neuroimmagini e di osservare cosa succede nel cervello e nel sistema nervoso in vivo, ha permesso di comprenderne il funzionamento e di mettere in relazione forma e comportamento. A distanza di anni e dopo notevoli progressi, attualmente il filone di studio delle neuroimmagini è particolarmente attivo e utile a sviluppare strategie preventive per limitare possibili disturbi cerebrali.
Di questo hanno parlato il Professor Giove e la Professoressa Serra introducendo i rispettivi campi di studio.
Federico Giove, laureato in Fisica ed esperto di risonanza magnetica nucleare, si occupa di ricerca traslazionale, cercandone le applicazioni per migliorare la vita delle persone, attraverso l’analisi e la scoperta delle circostanze che permettono ad alcuni individui di invecchiare in possesso della totalità delle competenze cognitive o meno.
Laura Serra, laureata in Psicologia ed esperta in psicologia e neuroscienza, si occupa invece dell’applicazione pratica della risonanza magnetica per effettuare studi sia su individui patologici che non. Tale mezzo si rivela utile inoltre per documentare, ad esempio, le alterazioni patologiche dovute ai processi di invecchiamento degli individui.
Terminata la parte teorica, il giovane pubblico ha avuto la possibilità di visitare i laboratori della Fondazione Santa Lucia, assistendo a una dimostrazione sull’utilità e sull’utilizzo delle neuroimmagini per la clinica, ascoltando e osservando i progetti di ricercatori e dottorandi riguardanti il Post Traumatic Stress Disorder, la spettroscopia funzionale e il passaggio da dati grezzi a mappe quantitative grazie ai programmi di Intelligenza Artificiale. Infine, hanno potuto osservare il funzionamento di una risonanza magnetica con stimolazione visiva e motoria.
Alla componente scientifica si è inoltre aggiunta quella umana: i ragazzi e le ragazze di quinta liceo hanno infatti fatto numerose domande, informandosi e facendosi delle possibili idee per il loro futuro.
Permettere alle scuole di entrare nei laboratori e di parlare con esperti in Ingegneria chimica e biomedica, Fisica e Psicologia e neuroscienze sottolinea l’importanza che la Fondazione da agli studenti e alle studentesse, ribadita altresì dalle parole del Professor Caltagirone:
“Le neuroscienze sono un ambito in grande espansione, che ha bisogno dell’entusiasmo, della competenza e della passione dei giovani”
(articolo a cura di Giulia Ragazzo, Sapienza Università di Roma, “Organizzazione e marketing per la comunicazione di impresa” nell’ambito del tirocinio curricolare presso l’ufficio comunicazione del CREF)
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