Il CREF nasce con la duplice anima di Centro di Ricerca e di Museo Storico, con l’intento di conservare e diffondere la memoria di Enrico Fermi, oltre che favorire un’ampia diffusione e comunicazione della cultura scientifica.
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Il CREF promuove linee di ricerca originali e di grande impatto, improntate ai metodi della fisica, ma con un forte carattere interdisciplinare e in relazione con i principali problemi della moderna società della conoscenza.
“Quanto pesa una città?” È questa la domanda che è servita da ispirazione per l’edizione 2025 della Triennale di Architettura di Lisbona .Un quesito che apre una profonda riflessione sulle sfide contemporanee degli spazi umani, in un momento in cui la città può essere considerata coestensiva con la tecnosfera, il nuovo paradigma planetario emergente che definisce l’Antropocene.
Questa prospettiva è stata esplorata attraverso l’invito a diversi gruppi di ricerca internazionali. Tra questi, anche il Laboratorio di Fisica Applicata ai Beni Culturali del CREF, che ha presentato una video-installazione, curata da Hilla Laufer, all’interno della sezione espositiva “Spectre”.
La mostra, dedicata agli usi contemporanei delle tecnologie di imaging spettrale e multi-spettrale, illustra come le tecnologie umane stiano rimodellando la nozione stessa di spazio, arrivando a occupare quasi l’intero spettro elettromagnetico. Si spazia dal rilevamento di vegetazione tramite infrarosso e vicino-infrarosso alla telerilevazione e all’Osservazione della Terra, dall’inquinamento luminoso dei LED alle luci antimicrobiche a raggi ultravioletti, fino ad arrivare a raggi X, raggi gamma e muografia.
Il lavoro del CREF ridefinisce la percezione dell’eredità culturale e le sue complesse relazioni con la tecnologia e l’ambiente urbano. Molte città sono veri e propri musei viventi, cronache tangibili di attività umane in cui le tracce del passato sono visibilmente stratificate.
Sfruttando tecniche sperimentali e di machine learning, le ricercatrici Giulia Festa e Claudia Scatigno, con il loro team di ricerca, analizzano il patrimonio culturale, identificando dati microstrutturali e chimico-fisici per ricostruire informazioni macroscopiche. Questa attività fornisce preziose intuizioni sulla storia, la funzione e il contesto degli oggetti, essenziali per la loro preservazione.
I beni culturali includono una straordinaria varietà di materiali, ognuno con la sua storia, che richiedono approcci integrati. La combinazione di tecniche analitiche avanzate e strumenti computazionali sta aprendo nuove frontiere nel campo. In questo contesto, la collaborazione tra discipline come fisica, chimica, archeologia, scienza dei materiali e data science è cruciale. L’integrazione di dati complessi è sempre più affidata a metodi computazionali: in particolare, l’intelligenza artificiale (AI) e il machine learning stanno rivoluzionando il settore, permettendo di analizzare grandi dataset e rilevare pattern, correlazioni e classificazioni altrimenti inaccessibili.
Le tematiche affrontate dal Laboratorio del CREF sono altamente interdisciplinari e riguardano aspetti quali l’attribuzione, le tecniche di manifattura, lo stato di conservazione e le potenziali interazioni con i materiali di restauro in via di sviluppo.
La mostra Spectre, a cura di John Palmesino e Ann-Sofi Rönnskog di Territorial Agency, è visitabile al Museo di Arte Contemporanea e Architettura di Lisbona fino a gennaio 2026.
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