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Ormai tutti noi usiamo quotidianamente Google, ma quale è l’idea alla base del suo successo? Google è un motore di ricerca creato nel 1998 da Larry Page e Sergey Brin, allora studenti della Stanford University, che seppero mettere a punto un algoritmo in grado di rendere accessibile la mole immensa di informazioni che il web contiene per tutti coloro che lo avessero desiderato.
L’idea alla base di Google è quella di classificare l’attendibilità di una pagina web non in base al suo contenuto (fare un’analisi di questo tipo comporterebbe un dispendio enorme di risorse e la sua efficacia sarebbe dubbia essendo questa soggetta ad influenze e giudizi personali), bensì attraverso un’analisi del network delle pagine web preso nel suo complesso.
Cerchiamo di essere più chiari: ad ogni pagina web, viene associato in maniera iterativa un rango, cioè “un’importanza relativa”, in base al rango delle pagine che rimandano a questa tramite link, pesate sul numero di link uscenti da ciascuna di esse. Tale algoritmo è chiamato Page Rank.
Come abbiamo visto, l’idea alla base dell’algoritmo di Google è abbastanza semplice, sfruttare la struttura della rete di Internet per classificare le pagine web, ma, naturalmente, la sua implementazione presenta numerosi ostacoli da superare.
Primo su tutti, la mole immensa di pagine web da classificare: una mole, tra l’altro, perennemente in crescita. Proprio a fronte della necessità di trattare numeri molto grandi, l’algoritmo deve necessariamente scalare molto bene al crescere della quantità di materiale da analizzare: alcuni studi hanno provato che questo converge con poco più di 52 iterazioni, un risultato sorprendente a fronte dell’arduo compito da assolvere.
In maniera analoga a Page Rank, l’algoritmo Economic Fitness, sviluppato negli ultimi anni da Luciano Pietronero e il suo team, permette, tra le altre cose, di prevedere la crescita delle nazioni, analizzando solo la struttura del network bipartito nazioni-prodotti.